Articoli su Giovanni Papini

1915


Francesco Meriano

rec. G. Papini, La vita di nessuno

Pubblicato in:: La Diana, anno I, n. 13, p. 234
Data: 1 ottobre 1915




   Fisiologia. Storia della vita intrauterina d'un uomo. Ci si sentono gli studi che il Papini deve aver fatto in quei tempi. Un materialismo esasperato in analisi crudelissime , in anatomica esattezza che è rifugio di spirito inappagato. Basterebbe la deliziosa parentesi aperta dalla bimba
«coi sopraccigli biondi dei suoi begli occhi celesti».
   Scritto male e male distribuito nelle parti.
   Papini becero superuomo del Crepuscolo dei Filosofi, Amleto targato del Tragico Quotidiano e del Pilota Cieco , antiddio delle Memorie, Mefìstofele dell'Altra Metà, attendeva ancora la rivelazione dell'Uomo Finito. Ascesa dolorosa verso la più umana umanità. Dalla cultura all'arte, dall'arte alla poesia.
   Tutte le maschere sono cadute. E considerar Papini puro scrittore è uno specinen d'altre epoche. Ora, se ci sporgeremo da questi cigli erbosi di parole, vedremo quel che gli altri non vogliono vedere: l'anima, e tremeremo per le vertigini meravigliose dell'infinito.
   Pistolettata retorica. Non deve finire così. Voglio dire che dopo l'«Uomo Finito», il libro di Prezzolini e tante mutue indiscrezioni, è difficile poter continuare a lavorare. Ma tutti quelli che hanno parlato di Papini hanno esaminato lo scrittore, l'artista, non l'uomo. Perciò l'anima di Gian Falco d ancora divinamente vèrgine.


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